Linee che definiscono orizzonti, orizzonti di luci tratteggiati da suoni, suoni teneramente ombrosi e ardentemente luminosi. Una luce nuova. Uno spettro sonoro vergine. Un attento cammino del Milano Saxophone Quartet nell’anima dei suoi strumenti. Una linea sottile prima e un solco deciso poi, tracciano una nuova voce, una nuova luce, un nuovo orizzonte.
In un ‘epoca in cui assistiamo ad un rigore filologico nelle pubblicazioni e produzioni musicali, desta sorpresa l’impresa del Milano Saxophone Quartet che si getta nella mischia proponendo in un unico cd brani di Gabrieli, Scarlatti, Verdi e Puccini. Mentre oggigiorno i più cercano l’esecuzione più aderente all’originale, c’è chi tranquillamente si appropria di pagine che non solo non sono scritte per gli strumenti con cui sono eseguite, ma che anzi sembrano tra le più distanti possibili immaginabili. La trascrizione è nata e nasce da necessità pratiche, ma a volte diviene uno strumento potentissimo ad esaltare il virtuosismo strumentale dell’interprete, che ammalia il pubblico proponendo pagine che sembrerebbero quasi ineseguibili con il suo strumento. Insomma si corre un po’ sul filo del rasoio. Ed è quello che fa, felicemente, il MSQ.
“…nulla è stato mutato nella forma, nell’armonia, nel ritmo…”
(Gian Francesco Malipiero)
A pochi mesi di distanza dal primo brillante lavoro discografico “Musica Ficta”, il Milano Saxophone Quartet forte della spinta creativa che solo un gruppo così affiatato annovera fra le proprie armi a disposizione, si riaffaccia discograficamente al pubblico con un secondo disco: “Rispetti e Strambotti”. Se il primo poteva avere un sapore di sfida verso un repertorio e autori che la storia ha impresso nella memoria dell’eternità, il secondo disco pare essere uno slancio nella maturità che il MSQ dimostra oltre che nelle registrazioni, anche in concerto. In “Rispetti e Strambotti” il MSQ stringe la cerchia e dimostra capacità e volontà nel saper valorizzare il colore unico, e di un unico compositore, rendendolo sfaccettato come l’interno di un caleidoscopio. In questo caleidoscopico disco, risuonano i diversi volti stilistici del compositore veneto Gian Francesco Malipiero, sui quali il MSQ dondola senza mai perdere l’equilibrio, lanciandosi in rielaborazioni tratte da formazioni fra le più disparate e mantenendo fede ad una varietà stilistica propria del compositore veneto.
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